Carta dei servizi

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Presentazione

La Carta dei Servizi ha lo scopo di instaurare un rapporto di chiarezza e trasparenza tra
Ente e l’utenza che vi accede e usufruisce delle diverse prestazioni offerte.
Rappresenta un’istantanea dell’organizzazione, degli standard di qualità dei servizi e
della struttura; quindi, oltre alla funzione informativa e divulgativa, la Carta dei Servizi è
un fondamentale strumento di tutela dei diritti dei residenti.
Nella Carta dei Servizi sono dichiarati gli obiettivi che l’organizzazione si pone, e le
risorse impegnate per realizzarli, e gli impegni specifici che la struttura assume.
La Carta dei Servizi rappresenta quindi uno strumento di riferimento, di comunicazione e
confronto con gli utenti, familiari e cittadini nel quale si definiscono finalità, valori e
rapporti con gli utenti, un elemento dinamico e flessibile suscettibile di adeguamenti e
aggiornamenti sistematici .

Mission

Il Centro Servizi per anziani «Pietro e Santa Scarmignan» è un’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza che gestisce servizi assistenziali, sociali e sanitari, rivolti a persone anziane auto e non autosufficienti. L’obiettivo dei propri servizi è la promozione del benessere della persona, tramite interventi di assistenza individualizzati che considerano tutte le dimensioni della persona, realizzandoli nel rispetto delle sue esigenze e delle sue aspirazioni.

I nostri modelli di riferimento

Le scelte organizzative e operative adottate nella nostra struttura sono il frutto di un processo di elaborazione approfondito e condiviso da tutti gli operatori che affonda le proprie radici in alcuni approcci teorici di riferimento. Gentlecare È un modello ideato dalla dott.ssa Moyra Jones alla fine degli anni 90 in Canada e da lì esteso in tutta Europa. Si fonda sulla considerazione che una persona affetta da demenza subisce una modifica delle sue capacità di interagire con la realtà. Propone un modello di assistenza protesica in cui i tre elementi di cura {persona, programmi e ambiente fisico) lavorano in armonia per offrire un sostegno, una “protesi”, incoraggiando un adattamento ambientale e sociale. Stimola alla comprensione profonda delle peculiarità della malattia e del tipo di disabilità che essa provoca, cogliendo e valorizzando le capacità presenti, le positività e le potenzialità, la storia personale e i desideri del malato. Persegue l’obiettivo del suo benessere con un sistema in grado di sostenerlo, senza sfidarlo. Validation È una tecnica di comunicazione con e per i grandi anziani, disorientati o affetti da demenza e ha la peculiarità di porre attenzione al canale emotivo, ispirandosi agli studi di Jung, Erikson e Rogers. Propone un cambiamento di visuale e aiuta il caregiver a entrare nella realtà della persona di cui si prende cura, utilizzando l’empatia per sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda dell’altro. Naomi Feil, la fondatrice di tale metodo, sostiene che “Esiste una causa dietro il comportamento delle persone molto anziane e disorientate” e l’obiettivo del metodo è convalidare il vissuto della persona anziana, accettarlo, condividerlo e riconoscerlo. Questo principio trae spunto da un concetto esplicitato in maniera chiara da Cari Gustav Jung «/ sentimenti espressi, e poi riconosciuti e legittimati da un ascoltatore che gode di fiducia, diventeranno meno intensi. Quando vengono ignorati o negati, i sentimenti acquistano forza: il gatto ignorato diventa una tigre.”

I nostri valori

Per i servizi erogati il CSA «”Pietro e Santa Scarmignan” ha adottato una politica per la qualità ispirata ai valori proposti dal Marchio Qualità & Benessere©:

1. rispetto: inteso come riconoscimento e considerazione da parte dell’organizzazione dei tempi e dei ritmi di vita personale, degli spazi privati, della privacy, della dignità della persona e dei suoi valori;

2. autorealizzazione: intesa come la capacità di realizzare le proprie potenzialità, ossia la possibilità di poter concretizzare ancora desideri, passioni, aspirazioni e stili di vita, nonché di sentirsi vivi e soddisfatti di ciò che ancora si riesce a fare, superando ove possibile gli ostacoli dati dalla condizione di non autosufficienza;

3. operosità: intesa come la condizione di “fare”, di rendersi utili, di vedere espresse, promosse e valorizzate capacità, attitudini, abilità dell’agire quotidiano del residente, nonché possibilità di impegnare in modo costruttivo il tempo libero, superando ove possibile gli ostacoli dati dalla condizione di non autosufficienza;

4. affettività: intesa come la possibilità di mantenere e sviluppare legami relazionali con la propria famiglia ma anche la possibilità di instaurare relazioni affettive ed emotive all’interno della residenza non solo con le persone ma anche con animali o con oggetti personali ai quali si è legati;


5. interiorità: intesa come la possibilità di esprimere il proprio credo religioso, usufruendo di spazi e servizi adeguati al raccoglimento spirituale, o per riflessioni personali (sostegno su temi personali quali l’importanza della vita e la paura della morte);

6. comfort: inteso come l’opportunità di vivere in un ambiente decoroso ed accogliente, dove gli spazi siano congeniali alla persona per coniugare le proprie esigenze di vita personale e vita comunitaria, con particolare attenzione alla dimensione familiare;


7. umanizzazione: intesa come la possibilità di essere accolti nella propria globalità con una presa in carico attenta all’ascolto, alla personalizzazione degli interventi ed alla dimensione umana e relazionale dell’assistenza;


8. socialità: intesa come la possibilità di sviluppare rapporti interpersonali, di sentirsi parte della comunità, e di ritrovarsi inseriti nel contesto sociale, ove vi sia una permeabilità tra la residenza e l’esterno, mantenendo così scambi relazionali e comunicativi con il territorio di riferimento;


9. salute: intesa possibilità di fruire di prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione da personale competente e professionale, le quali devono essere personalizzate ed integrate nel contesto di vita quotidiano, evitando forme di accanimento e sanitarizzazione eccessiva e non gradita;


10.libertà: intesa come capacità di scelta e possibilità di muoversi o agire in autonomia, entro limiti di rischio ragionevoli e correlati alle proprie capacità residue, il tutto nel rispetto delle regole della civile convivenza, avendo la possibilità di partecipare alle decisioni dell’organizzazione  riguardanti la vita quotidiana dei residenti;


11.gusto: inteso come la possibilità di disporre di un servizio di ristorazione che garantisca una proposta alimentare sana, completa, varia, adeguata alle scelte e alle tradizioni del territorio, e che rispetti le condizioni di salute senza presentare eccessive restrizioni;


12.vivibilità: intesa come la possibilità di vivere in un luogo pulito, accogliente, confortevole, sicuro, con un’atmosfera stimolante e rispettosa delle esigenze dei residenti e del contesto della vita comunitaria.